RISPARMIO ENERGETICO ED EDILIZIA


Le conoscenze maturate sull'efficienza energetica e sul risparmio energetico devono trovare applicazione sia nelle costruzioni di nuovi edifici che nel risanamento di edifici esistenti. Per arrivare a tale risultati bisogna in primo luogo creare le condizioni di contorno su cui far poggiare una serie di iniziative.Le iniziative possono spaziare dall'emanazione di norme prescritte sugli standard energetici al riconoscimento di incentivi di varia natura, prevedere un offerta di consulenza qualificata ed indipendente, la formazione professionale e la sensibilizzazione della popolazione. In tali iniziative devono essere necessariamente coinvolti i diversi livelli istituzionali:i comuni, le regioni, gli stati.

In italia vi sono tredici milioni di edifici per un totale di quasi ventitre milioni di appartamenti. Più della metà di questi sono stati costruiti tra il 1946 ed il 1981 senza l'impiego di materiali termoisolanti. Se si fosse in grado di intervenire con un risanamento energetico su questi edifici si risparmierebbero milioni e milioni di euro, si produrrebbero investimenti inimmaginabili per gli anni a venire e non si consumerebbe ulteriore territorio. Ma tale prospettiva riserva in se anche altri vantaggi. Gli edifici risanati danno un maggior comfort abitativo, riducono l'inquinamento atmosferico e frenano l'emissione di gas climalteranti. Inoltre, i lavori di ristrutturazione e di risanamento danno ossigeno all'economia regionale perchè sono le aziende locali che di norma di prendono cura dell'esecuzione di questo tipo di attività imprenditoriali. Naturalmente, bisogna sempre prestare la dovuta attenzione alla qualità degli interventi e delle opere di risanamento. Non si può ignorare che ridurre il consumo energetico di un edificio non è semplice come sostituire una lampadina ad incandescenza con una a risparmio energetico. Nei tempi in cui il petrolio costava quasi niente e sembrava che ci fosse infinitamente, per ottenere le necessarie temperature interne sono state installate caldaie sovradimensionate e tecnicamente primitive. Molte di queste sono ancora oggi in servizio.N on stupisce quindi che questo tipo di costruzioni e di impianti non solo riscaldano gli edifici, ma anche il pianeta. Oggi ognuno di noi può chiedere l'assistenza di progettisti e ditte di grande professionalità.

LA TUTELA DEL CLIMA PUO' DIVENTARE UNA CHANCE

La tutela del clima ha i suoi costi, ma la sua mancata protezione è di gran lunga più costosa. E' stato calcolato che la protezione del clima costa solo l'uno per cento del prodotto interno lordo mondiale. Nella UE, il 40% dei consumi energetici di gasolio, gas e corrente elettrica sono dovuti al riscaldamento degli edifici, alla produzione di acqua calda e all'utilizzo di dispositivi elettrici. La parte del leone la fa il riscaldamento, seguito dalla produzione di acqua sanitaria. L'illuminazione artificiale rappresenta solo il 2% dei consumi energetici di un edificio. Oggi siamo in grado di costruire ed abitare in basi spaziali orbitanti intorno al pianeta, ma sulla terra ferma costruiamo delle case che consumano enormi quantità di energia. E' davvero triste constatare che l'energia così mal utilizzata serva in primo luogo a riscaldare il pianeta. L'umanità dispone oggi di conoscenze e tecnologie sofisticate, ma ha dimenticato l'esperienza accumulata da numerose generazione nel costruire dimore che si adattano alle condizioni climatiche in cui devono sorgere. Un' evoluzione dovuta alla disponibilità di risorse energetiche a basso costo e fino a poco tempo fa ritenute praticamente inesauribili. A Chicago, a Mosca, a Dubai ed in ogni altro posto dove, troviamo gli stessi edifici in vetro, cemento ed acciaio con giganteschi impianti di riscaldamento e di refrigerazione che garantiscono il comfort a cui la società moderna è ormai abituata. Per compensare le differenze climatiche con l'esterno di utilizzano enormi quantità di energia. Fino ad oggi non si è ancora riusciti a realizzare o a rinnovare su vasta scala edifici che possono essere abitati con il solo ausilio di piccolissime quantità di energia. Nella testa della gente domina ancora un pensiero orientato all'offerta di energia e pertanto la domanda più ricorrente è:come sostituire una fonte energetica con una meno costosa? La risposta è però di un altro tipo: la fonte energetica più intelligente e pulita è quella che non serve; un pensiero che purtroppo fa molta fatica ad affermarsi.

Vediamo ora quali risposte si possono dare a questioni centrali quali i pericoli creati dai cambiamenti climatici o dall'esaurimento e dal rincaro delle fonti energetiche tradizionali. Sta crescendo la consapevolezza che il futuro energetico dovrà basarsi sui modelli diversi e che è necessario abbandonare l'attuale sistema di produzione e di consumo dell'energia. In ultima analisi, non vi sono alternative ad un assiduo risparmio energetico ad un' ottimizzazione dell'efficenza energetica e ad un ricorso sempre maggiore alle fonti energetiche rinnovabili.

Bisogna quindi: agire a livello locale per avere una migliore qualità dell'aria e a livello globale perchè i mutamenti climatici non ci lasciano più lo spazio per inutili perdite di tempo. L'Italia è tra quei paesi dell'UE che sono chiamati ad affrontare sfide particolarmente complesse. Mentre la dipendenza dell'UE dalle importazioni di energia è in media del 50%, l'Italia deve importare quasi in 90% dell'energia di cui necessita. Ma le previsioni dell'UE non possono certo dirsi rosee. Purtroppo esiste ancora troppa indecisione sul come modificare il nostro modello di produzione e di consumo dell'energia. Il costante aumento dei costi energetici è la conseguenza diretta della dipendenza energetica e delle leggi di mercato dettate dall'esaurimento delle risorse. Non sono solo le famiglie ad essere penalizzate da questa evoluzione, ma anche le aziende e gli stati che oltretutto diventano sempre più ricattabili. L'edilizia, i trasporti e l'industria sono i tre settori fondamentali in cui è necessario migliorare un efficienza energetica alquanto deficitaria.

Il settore edile, che sia in Italia che in Europa utilizza la maggior parte dei consumi energetici, deve essere oggetto di un forte riassetto strutturale mirato al risparmio energetico. Il primo passo porta in direzione delle case a consumo ad energia zero. Lo sviluppo successivo punterà ad un utilizzo diffuso del "know-how" necessario a portare il settore edile verso la costruzione di case che producono energia. Di particolare importanza è anche l'indispensabile convivenza tra gli obiettivi di risparmio energetico e le necessità di carattere sociale ed ecologico a cui l'attività edilizia dovrà saper rispondere. La prima tappa, è l'emanazione di norme di riferimento nel settore dell'edilizia per garantire l'applicazione di standard minimi di risparmio ed efficienza energetica che siano in linea con la migliore tecnologia disponibile. Contemporaneamente di devono mettere in campo meccanismi che premino gli investimenti in questi settori. Ciò vale sia per la realizzazione di edifici nuovi che per il risanamento di quelli esistenti. Per questi ultimi è necessario un grande sforzo di innovazione per fare in modo che milioni di case costruite senza isolamenti termici possano essere risanate sotto il profilo energetico. Per il raggiungimento di questi obiettivi serve un insieme di provvedimenti di carattere prescrittivo ed incentivante. Provvedimenti che sono di grande significato sul piano politico-economico e che hanno effetti positivi sulla tutela dell'ambiente e del clima. Infatti, essi contribuiscono allo sviluppo dell'economia regionale, riducono la dipendenza dalle importazioni di energia, migliorano la qualità dell'aria e riducono l'emissione di gas climalteranti. In tal contesto, l'energia solare riveste un ruolo principe non solo perchè consente la produzione di energia per il riscaldamento e la climatizzazione degli edifici, ma anche perchè è possibile usufruirne passivamente.

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