RISANAMENTO - RIQUALIFICAZIONE


IL RISANAMENTO ENERGETICO: investire per il futuro

In un territorio densamente edificato come quello italiano il più alto potenziale di risparmio energetico non risiede nelle nuove costruzioni, ma nel patrimonio edilizio esistente. Un patrimonio , quello italiano , costituito per quanto riguarda il settore residenziale per almeno i 2/3 da abitazioni costruite prima della legge 373/76 quando non vi era l'obbligo di limitare i consumi energetici, quindi caratterizzato da elevati consumi per la climatizzazione: le problematiche relative alla protezione termica sia invernale che estiva erano allora completamente trascurate. L'edilizia costruita successivamente a tale periodo presenta, nel complesso, standard energetici comunque molto bassi, tanto da collocare l'Italia ai primi posti fra i Paesi Europei per consumo energetico. Tali edifici non più sostenibili, né dal punto di vista economico, per gli alti costi di gestione, né dal punto di vista ambientale per le elevate emissioni di CO2. Annualmente il numero di edifici nuovi non raggiunge l'1% del parco esisente; pertanto, senza una adeguata campagna di risanamento energetico, del parco esistente, l'energia consumata nel civile non subirà sostanziali riduzioni. Grazie alle tecnologie attualmente disponibili sono possibili riduzioni consistenti del fabbisogno energetico con risparmi fino ad oltre l'80% rispetto alle situazione ante operam: un risparmio significativo di energia che si traduce in primo luogo in un risparmio economico per proprietari e inquilini grazie alla riduzione dei costi della bolletta.

Investire nell'efficienza energetica è sempre vantaggioso

Chi si orienta per un risanamento energetico del proprio edificio ne trarrà dunque giovamento sotto molti punti di vista, non ultimo l'aumento del valore dell'immobile.

A sfavore del risanamento dei vecchi edifici si argomenta spesso che gli interventi sono troppo dispendiosi ed economicamente non convenienti. In realtà non si considera il fatto che l'aumento dei costi dell'energia non può essere frenato: questo fa sì che, per quasi tutti gli interventi di risanamento energetico, l'investimento sia ammortizzabile relativamente in pochi anni grazie al risparmio concreto sui costi delle bollette. L'investimento nel risanamento energetico è inoltre reso più agevole dagli incentivi attualmente disponibili sia a livello nazionale sia a livello locale. Bisognerebbe incentivare politiche di risanamento delle preesistenze a costo zero in modo da consentire a chiunque, indipendentemente dalle proprie disponibilità finanziarie, di intraprendere la strada verso una maggiore efficienza energetica.

Come si affronta in modo corretto al risanamento energetico?

Una corretta consulenza deve cominciare con l'analisi dell'edificio; questa serve per definire gli interventi necessari e stabilire i passi da fare. Attraverso un sopralluogo sarà possibile focalizzare i punti critici e particolari dell'edificio in questione. Verranno presi in considerazione ed analizzati tutti gli elementi costruttivi, come le pareti perimetrali, il tetto, il solaio verso lo scantinato o contro terra, ma anche l'impianto di riscaldamento. In base ai dati raccolti saranno calcolati il fabbisogno termico per il riscaldamento, da confrontare con i consumi reali ed il fabbisogno di energia primaria dell'esistente. Sulla base di questa analisi e tenendo contro delle aspettative del committente si fisseranno gli obbiettivi del risanamento e si potrà redigere un elenco dei provvedimenti da realizzare, compresi anche eventuali lavori di ristrutturazione. Per ogni provvedimento andranno chiariti anche i costi e i relativi risparmi energetici ottenibili. E' sempre consigliabile un intervento di risanamento globale rispetto ad interventi parziali diluiti nel tempo in quanto: - i provvedimenti che riguardano l'involucro e gli impianti possono essere meglio armonizzato con maggiori potenzialità di risparmio; - viene minimizzato il rischio di danni alla costruzione a seguito ad esempio di sostituzione della finestra senza aver prima isolato le pareti esterne; - si possono maggiormente razionalizzare le spese di investimento in quanto si hanno più sinergie : ad esempio non è necessario montare più volte i ponteggi. Una volta deciso quale strada seguire si potrà dare il via ai lavori. E' fondamentale che questi vengano seguiti attentamente da un Direttore dei Lavori che controlli scrupolosamente tutte le fasi costruttive in modo che il risultato finale del risanamento corrisponda alle previsioni. L'esecuzione dei lavori deve essere accompagnata da misure di controllo della qualità come, il Blwer-Door-Test (test di tenuta all'aria) e l'impiego della termocamera. Qualsiasi intervento finalizzato al miglioramento dell'efficienza energetica dell'esistente, per essere efficace, dovrà, possibilmente riguardare sia l'involucro che l'impiantistica installata.

L'ammodernamento degli impianti

La riduzione del fabbisogno termico ottenuta grazie al risanamento energetico dell'involucro permette di poter agire anche nel campo dell'impiantistica secondo principi di elevata efficienza e sostenibilità, con conseguenti bassi consumi ed una corrispondente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera. Un ridotto fabbisogno per riscaldamento permette ad esempio di: - installare caldaie con potenza ridotta, quindi più piccole ed efficienti, che necessitano di spazi ridotti; - optare per sistemi di emissione a bassa temperatura: in questo modo si può migliorare il rendimento di caldaie a gas ma anche inserire il solare termico come ausilio per il riscaldamento oppure utilizzare una pompa di calore. L'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come la biomassa, la geotermia, l'energia solare o il calore immagazzinato nell'acqua rappresentano invece una valida alternativa alle fonti tradizionali.

Esempio di riqualificazione energetica (P.Erlacher).
Esempio di riqualificazione energetica (P.Erlacher).

Cosa si deve fare per risanare correttamente un edificio esistente?

Decidere di risanare energeticamente un edificio esistente significa adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazi e di comfort abitativo, ma anche ottenere un notevole risparmio energetico ed evitare danni alla costruzione. Chi dunque opta per un risanamento energetico ne trarrà giovamento sotto diversi punti di vista. Attraverso tutti gli elementi non coibentati che delimitano un edificio dall'esterno (involucro termico) - pareti perimetrali, tetto o ultimo solaio e solaio verso scantinato o contro terra - hanno luogo ingenti perdite di calore. Le finestre e i ponti termici costituiscono dei punti particolarmente deboli. Un risanamento energetico eseguito a regola d'arte è voluto appunto a ridurre al massimo queste perdite. Vediamo ora cosa si può fare.

Pareti esterne: Per l'isolamento termico delle pareti perimetrali è possibile ricorrere a diversi sistemi, a seconda della finitura superficiale desiderata. In caso di facciate " tutelate" si può far ricorso ad una coibentazione interna.

Per edifici " non tutelati" è auspicabile

Un cappotto termico, adatto per facciate intonacate e costituito da pannelli di materiale isolante che vengono applicati direttamente al di sopra dell'intonaco esterno con una malta adesiva apposita. In questo procedimento è importante curare che tutti i componenti impiegati (isolante, collante, rete, ecc..) facciano parte di un sistema integrato per cui risultino completamente compatibili fra loro.

Facciata ventilata: Oggi se ne fa uso quando si vuole per esempio modificare l'aspetto architettonico dell'edificio. Per la realizzazione di una facciata ventilata dapprima viene montata una sottostruttura, che viene fissata sulla parete esterna. Il materiale isolante viene fissato alla parete fra i profili della sottostruttura. Il rivestimento finale verrà montato ad una distanza di circa 4 cm dalla superficie in modo da realizzare un intercapedine ventilata e che il flusso d'aria ascendente favorisca lo smaltimento dell'umidità che eventualmente si dovesse formare, Il rivestimento applicato è costituito spesso da lastre di fibrocemento, di metallo, pietra artificiale, tavolati o listellati di legno. Per proteggere lo strato isolante dalla ventilazione , sulla sua superficie esterna va applicato un telo di tenuta al vento ma permeabile alla diffusione del vapore.

Isolamento interno: In linea di principio è sempre preferibile e consigliato isolare un edificio o un elemento costruttivo all'esterno piuttosto che all'interno. Isolare i vani all'interno è una misura cui ricorrere solo quando non vi siano altre soluzioni e comporta comunque sempre notevoli rischi e difficoltà se non si adottano opportuni accorgimenti. Quando si interviene all'interno, infatti, è molto difficile, se non impossibile, eliminare i ponti termici (come per esempio i nodi fra pareti interne ed esterne o solai ed involucro), che anzi rischiano di venire accentuati. Inoltre, resta sempre alto il rischio di condensa sull'interfaccia fra l'isolante e la struttura cui è applicato. Un sistema di ventilazione controllata può aiutare a ridurre notevolmente l'umidità in eccesso e pertanto è consigliabile installarlo.

Tetto e ultimo solaio: Spesso gli alloggi nei sottotetti presentano condizioni abitative non confortevoli : in inverno fa freddo ed in estate si soffre il caldo. Isolare il tetto esistente aiuta non solo a diminuire indesiderate perdite di calore durant la stagione fredda, ma protegge anche dal surriscaldamento estivo. In caso di sottotetti abitati con tetto a falde si può prendere in considerazione sia l'isolamento fra le travi della struttura portante che al di sopra di queste. In caso invece di sottotetti non abitati si può applicare l'isolante in modo semplice ed economico direttamente al di sopra del solaio superiore. Va posta particolare attenzione che l'esecuzione dei lavori sia accurata e che garantisca la tenuta all'aria ed al vento.

Solaio verso lo scantinato o contro terra: solaio verso lo scantinato: All'interno degli appartamenti al piano terra i pavimenti spesso sono particolarmente freddi e perciò poco confortevoli. Questo è dovuto al fatto che il solaio verso lo scantinato non riscaldato non è stato isolato. Le conseguenze sono: notevoli perdite energetiche e formazione di muffe, particolarmente probabili in prossimità degli angoli inferiori delle stanze. Un rimedio semplice è applicare l'isolamento sul lato inferiore del solaio verso lo scantinato. In caso di solai massicci, i pannelli di isolante possono essere incollati o tassellati direttamente sul soffitto delle cantine. Comunque lo spessore minimo cui tenere è di 10 cm. Anche in questo caso occorre cercare di realizzare uno strato ininterrotto di isolante, possibilmente privo di ponti termici. L'isoamento a posteriori di una platea di fondazione esistente controterra evitando i ponti termici non è possibile. Perciò è necessario ridurre questi punti deboli elaborando dei dettagli che minimizzano tale effetto, come un isolamento perimetrale.

Finestre e cassonetti delle tapparelle: Se si effettua solo il cambio delle finestre, queste finiranno per avere facilmente una prestazione energetica migliore di quella delle pareti. Ne consegue che il vapore acqueo contenuto degli ambienti interni non condenserà più sulle superfici vetrate delle finestre, ma su quelle dei muri freddi, con il fortissimo rischio che si formino muffe. Effettuando contemporaneamente l'isolamento delle pareti esterne e il cambio delle finestre è possibile migliorare la qualità della costruzione.

La posa in opera: La posa in opera è fondamentale per un buon risultato del risanamento. Qualora infatti la finestra venga montata in modo scorretto, si generano ponti termici e le superfici interne raggiungeranno temperature molto basse con conseguenti pericoli di condensa e muffe.

I cassonetti delle tapparelle: I cassonetti degli avvolgibili esistenti costituiscono un punto debole all'interno dei muri perimetrali, poiché nella gran parte dei casi non sono sufficientemente isolati o non garantiscono la tenuta all'aria. Si possono ridurre notevolmente le perdite energetiche applicando ai vecchi cassonetti pannelli di materiale isolante e sigillando le fughe esistenti. In caso di sostituzione degli avvolgibili occorre aver cura di mettere in opera cassonetti isolati su tutti i lati. Per migliorare la tenuta all'aria dell'involucro edilizio, accanto ad una corretta sigillatura del cassonetto stesso, è utile prevedere un sistema di azionamento elettrico. Le fessure per il passaggio delle cinghie di movimentazione dell'avvolgibile costituiscono infatti una falla da non sottovalutare.

I ponti termici: I ponti termici sono parti specifiche e localizzate dove si hanno flussi di calore verso l'esterno superiori rispetto al resto dell'involucro edilizio. Sono rintracciabili attraverso una termografia (una sorta di rilevato fotografico della distribuzione del calore). Si tratta di ambiti caratterizzati da condizioni geometriche particolari (es. gli angoli dei vani) o di punti deboli costruttivi: solai dei balconi, finestre, cassonetti degli avvolgibili, punti di appoggio dei solai o attacca terra, pilastri a filo muratura, punti indeboliti dal passaggio di canalizzazione per gli impianti ecc., quei punti cioè dove si è in presenza di elevate conduttività termiche. I ponti termici sono critici sia perché disperdono molto calore, sia perché in tali punti si avranno temperature delle superfici interne molto basse, con il rischio conseguente di formazione di condensa e muffe. L'eliminazione o per lo meno l'attenuazione dei ponti termici è un presupposto indispensabile per un risanamento efficace.

Gli impianti: Lo standard energetico di un edificio non è dato solamente dalla qualità dell'involucro , ma anche da quella degli impianti. Quanto minore è il fabbisogno energetico per riscaldare l'involucro edilizio, tanto più ha senso ed efficacia l'impiego di nuove tecnologie per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Solo così si riuscirà a raggiungere un livello di efficienza ottimale con un basso consumo di energia ed una corrispondente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera. Nella scelta dell'impianto di riscaldamento non si decide solo come si produce il calore, ma anche le modalità di distribuzione, regolazione ed accumulo dello stesso. Solo un sistema coerente in ogni suo aspetto permette di ottenere l'efficienza ricercata . Per esempio, i sistemi di riscaldamento a pompa di calore o il riscaldamenti con integrazione solare vanno abbinati esclusivamente con sistemi di emissione a bassa temperatura. La premessa necessaria al dimensionamento dell'impianto di riscaldamento è il calcolo del carico termico. Una manutenzione regolare è necessaria per ogni impianto: garantisce un funzionamento ottimale con risparmi sui costi di esercizio e basse emissioni di gas e sostanze nocive. Le fonti a disposizione per la produzione di calore sono molteplici, anche in considerazione delle emissioni di sostanze inquinanti. Ed è anche in base a queste che un edificio viene classificato.

Risanamento di un ponte termico
Risanamento di un ponte termico