IL CAPPOTTO
IL SISTEMA CAPPOTTO:
Fra le tecniche di isolamento di un edificio, il sistema a cappotto con intonaco esterno è una delle soluzioni più efficaci ma anche più complesse.
La posa del sistema di isolamento termico può essere iniziata solo se:
- Tutte le installazioni nel supporto sono state poste e gli attraversamenti sono stati progettati in modo a garantire raccordi e chiusure perfettamente a tenuta d'aria.
- Tutte le giunzioni,tagli e fessure nel supporto sono state chiuse.
- Tutte le superfici non destinate ad essere rivestite, quale vetro, legno, alluminio, davanzali, gronde, ecc. sono protette con idonee coperture.
- Il supporto non presenta affioramenti evidenti d'umidità.
- Gli intonaci interni ed i massetti sono posti in opera e disidratati.
- Tutte le superfici orizzontali quali attici, coronamenti murari, cornicioni, ecc. sono state adeguatamente coperte onde evitare eventuali infiltrazioni di umidità al sistema di isolamento termico durante e dopo l'esecuzione.
- Per tutti i raccordi, le chiusure e gli altri dettagli sono state impartite precise istruzioni esecutive.
- E' stata effettuata una verifica di idoneità del supporto e sono state prese le eventuali misure appropriate
- Nel caso di vecchie costruzioni le cause di umidità di risalita, efflorescenze saline, ecc. sono state eliminate.
La durata di vita prevista per un sistema a cappotto esterno, fissata dall'ETAG 004 in un minimo di 25 anni, è strettamente legata alla capacità del sistema di aderire in modo durevole al supporto su cui viene fissato. Questa aderenza deve essere garantita mediante incollaggio e/o fissaggio meccanico con tasselli.
Ambedue le operazioni richiedono particolare cura sia in fase di scelta dei componenti da impiegare che nell'esecuzione:ad esse è delegata infatti la capacità del sistema di rispondere con un'appropriata resistenza meccanica alle sollecitazioni dovute al vento ed al peso proprio nonché la possibilità del sistema ETICS di adeguarsi, senza perdere in funzionalità, ai movimenti ed alle deformazioni della struttura principale.
I vantaggi di un isolamento a cappotto
Il sistema di isolamento a cappotto deve assicurare l'isolamento termico e la protezione dagli agenti atmosferici delle facciate dell'edificio: con adeguati spessori permette di risolvere in modo relativamente semplice il problema dei ponti terimici, sia costruttivi che geometrici, formando un vero e proprio guscio termico continuo attorno all'edificio.
La presenza dello strato isolante sul lato esterno della muratura riduce inoltre, in modo drastico, la possibilità di formazione di condensa interstiziale perché la temperatura all'interno della muratura non scende mai sotto la temperatura di condensa, questa al massimo può formarsi sugli strati più esterni dell'isolante dove però può facilmente asciugare verso l'esterno.
Al contrario di come ancora ampiamente si pensa, l'isolamento a cappotto non rappresenta di per sé una barriera alla diffusione del vapore: attraverso un pannello in fibra minerale il vapore si diffonde come nell'aria; attraverso i pannelli in polistirolo né più né meno come nel legno. Importante per la traspirabilità del sistema è in ogni caso che anche gli strati di finitura esterni permettano questa diffusione. In caso contrario l'umidità contenuta nella parete, non potendo evaporare, si accumula all'interno dell'isolante con possibilità di danni alla struttura.
Un sistema di isolamento a cappotto è costituito dai seguenti strati funzionali (c.f.r. disegno/particolare) a partire dalla struttura di supporto:
- Collante
- Pannelli isolanti
- Eventuali tasselli
- Rasatura con rete di armatura in fibra di vetro
- Rivestimento di finitura esterno
Una prima indicazione importante, quando si decide per un isolamento a cappotto, è quella di affidarsi sempre a sistemi collaudati e omologati, ossia che rispettino requisiti e criteri fissati dalla Guida Tecnica ETAG 004. Solo in questo modo si possono avere garanzie di qualità. E' sempre da evitare la prassi ancora comune di affidarsi per ogni componente ad un sistema diverso; la mancata compatibilità fra i diversi sistemi può infatti dar luogo a seri danni. Fra questi molto frequente il distacco dei pannelli per mancata tenuta dei tasselli o del collante oppure, dove la finitura utilizzata è più chiusa alla diffusione del vapore rispetto ai materiali isolanti, la formazione di danni da condensa alle strutture, o come minimo, la presenza di umidità nell'isolante e quindi perdita di capacità coibente.
IL SISTEMA CAPPOTTO: la posa in opera
Preparazione ed applicazione del collante
La preparazione del collante deve avvenire secondo le indicazioni del produttore. L'applicazione del collante può essere effettuata a mano e/o a macchina.
In ambedue i casi bisogna fare attenzione affinché:
- Tra il pannello isolante ed il supporto non ci sia la possibilità di circolazione di aria;
- Il pannello sia trattenuto in modo uniforme al supporto: in caso contrario, a seconda delle temperature superficiali esterne, si può avere un effetto cuscino o materasso.
L'applicazione del collante può avvenire con il metodo a punti e strisce o anche su tutta la superficie del pannello.
Nel metodo a punti e strisce il collante viene steso con la cazzuola in una striscia perimetrale larga 5 cm e con minimo tre punti di collante al centro delle dimensioni di un palmo di mano. Lo spessore dello strato di collante deve essere compreso tra i 5 e 20 mm.
Nel metodo a tutta superficie il collante va steso sia sul pannello che sul supporto con la cazzuola dentata. Se l'applicazione avviene a macchina il collante va steso a strisce verticali ravvicinate sul pannello o direttamente sul supporto in muratura. I pannelli vanno sempre applicati sulla colla ancora fresca.
L'incollaggio dei pannelli
I pannelli vanno incollati a giunti strettamente accostati a partire dal basso e proseguendo verso l'alto. Lo sfasamento verticale dei giunti nella parte centrale della facciata deve essere almeno di 25 cm. Durante la posa bisogna fare attenzione che i pannelli siano perfettamente piani ed allineati. Tra un pannello e l'altro non devono esserci fughe: eventuali fessure superiori ai 2mm vanno riempite con striscie di materiale isolante, nel caso dei pannelli a base di silicato di calcio con una malta per riempimento.
In ogni caso nelle fessure fra i pannelli non deve mai essere collocato collante.
Negli spigoli vanno impiegati solo pannelli interi o a metà, da applicare in modo alternato. Se lo spessore dell'isolante è superiore a 25 cm si consiglia che questa "dentatura" sia eseguita con un collante speciale per garantire un fissaggio resistente e duraturo.
Il taglio dei pannelli deve essere eseguito a regola d'arte e ad angolo retto e per questo vanno utilizzati gli attrezzi appropriati (cesoie).
I pannelli rovinati, per esempio con spigoli o angoli mancanti o schiacciati, non possono essere impiegati.
Le sporgenze dei pannelli in corrispondenza degli spigoli vanno tagliati solo dopo l'indurimento del collante ( di regola dopo 2-3 giorni o secondo diverse indicazioni del produttore). I raccordi tra i pannelli non devono essere allineati con gli angoli di finestre e porte.
Il fissaggio aggiuntivo con tasselli
La scelta della modalità di fissaggio deve essere sempre conforme sia alle caratteristiche del supporto che alle caratteristiche dei pannelli isolanti che si vanno ad applicare.
Quasi mai il solo incollaggio è sufficiente: l'inserimento di tasselli in aggiunta al collante è sempre richiesta per supporti già intonacati, di cui è impossibile assicurare la stabilità, o nel caso di supporti in calcestruzzo, poiché soggetti a possibili deformazioni ed alterazioni dimensionali. La tassellatura va prevista anche per tutti i sistemi a cappotto intonacato con massa superficiale superiore al 30 Kg/m2 così come in edifici di altezza superiore ai 25 m.
In riferimento alle diverse tipologie di pannelli, l'incollaggio ed il fissaggio meccanico aggiuntivo sono generalmente richiesti sia per i pannelli in EPS (unica eccezione i supporti di nuova costruzione in mattoni forati, blocchi forati/pieni e conci in calcestruzzo per rivestimento) che per i pannelli in lana di roccia lamellare (cioè con fibre perpendicolari alla superficie del pannello) l'incollaggio dovrà essere a piena superficie.
Per i pannelli in sughero naturale ed in schiuma minerale (pannelli a base di idrati di silicato di calcio) e per i pannelli porosi in fibra di legno la tassellatura va eseguita seguendo le indicazioni del produttore.
I pannelli utilizzati per l'isolamento dello zoccolo perimetrale, in EPS o XPS, necessitano invece di tassellatura aggiuntiva all'incollaggio solo sopra il livello del terreno, ponendo particolare attenzione affinché non venga forata la membrana impermeabilizzante. Nel caso di pannelli in XPS si deve inoltre prevedere l'inserimento dei tasselli prima dell'indurimento del collante.
La scelta dei tasselli
La scelta dei tasselli deve sempre ricadere su prodotti certificati CE e con caratteristiche tecniche conformi alle prescrizioni dell'ETAG 014. Anche i tasselli dovranno essere sempre scelti in funzione del tipo di supporto, con riferimento alle categorie d'uso.
Un'importante caratteristica da considerare nella scelta dei tasselli è la dimensione del piatto di tenuta: i pannelli in lana di roccia lamellare richiedono tasselli con piatti di diametro minimo di 140 mm, mentre per tutte le altre tipologie di pannello sono sufficienti tasselli con piatti da 60 mm minimo.
Il numero dei tasselli
La quantità minima di tasselli da inserire per superficie di pannello è strettamente correlata alle sollecitazioni dovute al vento, che variano in funzione delle caratteristiche dimensionali e dell'orientamento della facciata. Nello specchio risultano maggiormente sollecitati i tasselli inseriti lungo i bordi di facciata, dove l'azione del vento può creare depressioni più consistenti con effetto di trazione sulla facciata .
La larghezza di questa "zona a rischio" è fissata per tutti gli edifici in un minimo di 1 metro per ogni lato degli spigoli delll'edificio.
Se quindi per la superficie centrale della facciata vanno previsti almeno 6 tasselli/m2, nella zona di bordo il numero di tasselli può aumentare fino ad arrivare a 12 tasselli/m2.
Gli schemi di tassellatura
Definito il numero di tasselli da inserire, particolare cura va posta anche nella loro disposizione rispetto ai margini dei pannelli isolanti. Le diverse collocazioni possibili sono chiaramente correlate al numerosi tasselli da inserire ed alle caratteristiche del pannello. Per pannelli in EPS, lana di roccia e sughero con una quantità di 6 tasselli/m2 vengono generalmente utilizzati schemi a T o a W. Nello schema a , consigliato per l'applicazione di pannelli in EPS e sughero, viene posto un tassello al centro di ogni pannello ed in corrispondenza di ogni punto di incrocio dei giunti (c.f.r. disegno n°1).
L'esecuzione dei fori e l'inserimento dei tasselli
Anche nelle operazioni di applicazione dei tasselli vanno rispettate precise procedure in grado di garantire un'efficace tenuta degli elementi inseriti.
L'esecuzione dei fori per l'inserimento dei tasselli va sempre eseguita quando il collante è indurito (normalmente dopo 2-3 giorni dalla posa in opera ) ad esclusione che nello zoccolo perimetrale per i pannelli in XPS-R, come già visto.
Una volta realizzato il foro si procede all'inserimento del tassello mediante percussione o avvitamento avendo cura che il piatto di tenuta rimanga a filo con il pannello isolante. Nel caso si utilizzino rondelle di copertura ad incasso, il tassello, và invece fatto penetrare per circa 1 cm nel pannello isolante.
L'uso di rondelle ad incasso permette di ottenere un substrato più omogeneo per la rasatura ed allo stesso tempo riduce il ponte termico dovuto al tassello.
Applicazione della rasatura e posizionamento dell'armatura
La rete d'armatura va possibilmente applicata verticalmente oppure orizzontalmente in fasce complete, in modo da evitare raccordi non necessari. I giunti sono da eseguirsi con una sovrapposizione delle strisce di rete di almeno 10 cm. La rete va annegata senza pieghe a metà rasatura oppure nel terzo esterno dell'intonaco. La rasatura si applica con il metodo " fresco-su-fresco" per garantire che tutta la rete venga adeguatamente ricoperta. In corrispondenza di angoli di finestre e di porte sono necessarie delle armature diagonali di rinforzo: queste vanno annegate e fissate nell'intonaco prima dell'applicazione dell'armatura superficiale, in modo tale che il bordo della striscia di rete risulti posizionato direttamente sull'angolo circa 45°. Le dimensioni delle striscie di rete sono in genere 20 x 40 cm (c.f.r. disegno n°2).
Il rivestimento
Il rivestimento, disponibile in un'ampia gamma di granulometrie e colori, deve garantire un'adeguata protezione del sistema a cappotto dalle intemperie. Esso va sempre applicato dopo l'essicamento del rasante: in caso di applicazione prematura c'è infatti il pericolo di formazione di macchie o chiazze.
L'applicazione del rivestimento può avvenire a mano o a macchina seguendo le indicazioni del produttore. Nella scelta del colore bisogna sempre tenere in considerazione sia il fattore di riflessione sia le indicazioni del produttore per quanto riguarda i tempi intercorrenti tra la stesura della rasatura e della pittura.
Un indice di riflessione troppo basso comporta un surriscaldamento dei pannelli: questo può generare delle tensioni che si manifestano con la deformazione dello strato di intonaco superficiale e la conseguente formazione di crepe, che minacciano la durabilità del sistema.
Per intenderci, quanto maggiore è il valore dell'indice di riflessione, tanto più chiara è la tonalità del calore zero% = nero , 98% = bianco ). Per un cappotto è meglio utilizzare colori chiari.
Link utili: www.roefix.com , www.neopor.it